Il 25 febbraio 2022 si è tenuta una visita in campo e discussione presso l’Azienda Agr. Una Garlanda (Cascina dell’angelo, Rovasenda VC) partner del progetto Riso Amico +. Grazie a questa visita è stato possibile osservare le peculiarità gestionali che contraddistinguono questa azienda. Alla visita hanno partecipato circa 30 persone, tra cui componenti del gruppo operativo di Riso Amico+, risicoltori, tecnici e funzionari regionali.
L’azienda è in regime di certificazione biologico dal 2001 su tutta la superficie ed è caratterizzata da un’attenzione per il territorio e la biodiversità, la riproduzione e la coltivazione di varietà antiche e la trasformazione e commercializzazione in azienda della totalità della produzione.
Agroforestry
La pratica che forse contraddistingue maggiormente l’azienda è la piantumazione di filari di alberi (distanti solitamente 20 metri) all’interno dei campi coltivati nei quali si possono trovare alberi ad alto fusto distanti fino a 30/40 metri come ad esempio ontani e specie arbustive di dimensioni più contenute come rose canine. Non mancano nella vasta selezione di essenze la presenza di alberi da frutto e nocciole.
Questi filari sono stati piantati con gli obiettivi principali della rinaturalizzazione del paesaggio, del sostegno della biodiversità e del sequestro dell’anidride carbonica ma potrebbero anche fornire una fonte secondaria di reddito.
L’azienda afferma che non nota effetti negativi sulla produzione e che anzi la pianta di riso si sviluppa maggiormente in altezza in vicinanza di questi filari alberati (“scalino visibile”). Maggiori difficoltà sono state riscontrate nella piantumazione di alberi che vengono spesso danneggiati dagli animali selvatici presenti nell’area e devono quindi spesso essere sostituiti. Pensa inoltre che ci potrebbe essere un effetto positivo legato alla mitigazione delle temperature eccessivamente elevate, note per l’effetto negativo sulla fertilità delle spighette.
Pacciamatura verde
L’azienda è stata certamente pioniera nell’utilizzo della tecnica della pacciamatura verde, tecnica ormai diffusa tra le aziende risicole biologiche. L’azienda coltiva solitamente erbai misti e li termina solitamente con una trinciatura. Grazie a questa tecnica si riesce a coltivare il riso senza interventi di diserbo principalmente grazie all’azione meccanica della biomassa in decomposizione che impedisce alle specie diverse dal riso di svilupparsi.
Aree umide
Nell’azienda sono presenti diverse aree umide permanenti, la più grande è un grosso lago, creato a scopo irriguo molti anni fa. Un’altra area umida molto interessante è un piccolo laghetto di circa 700 metri quadrati che, grazie alla collaborazione con il Centro Emys Piemonte verrà utilizzata come area di reintroduzione della testuggine palustre (Emys orbicularis), oltre a svolgere una funzione di fitodepurazione grazie all’inserimento di specie vegetali in grado di agevolare la degradazione dei residui di inquinanti eventualmente presenti nelle acque.
Impianti aziendali: pileria, magazzini e confezionamento
Molto interessante è poi stata la visita agli impianti aziendali dove macchine antiche e nuove svolgono tutte le lavorazioni dalla pilatura alla selezione al confezionamento, non solo del riso ma anche delle altre colture prodotte dall’azienda come il miglio, il grano, la segale e i fagioli dell’occhio. Si è inoltre scelto di impiegare la paglia di riso per l’isolamento dei magazzini; questo intervento di bioedilizia ha permesso all’azienda di effettuare opere a basso costo, con un ottimo potere isolante, basso impatto ambientale, di facile smaltimento e con una buona resistenza al fuoco.